Da quando siamo qui in vacanza dalla nonna, frequentiamo un parco comunale che abbiamo imparato a conoscere in ogni suo dettaglio: foglie, alberi di pino marittimo, cespugli di fiori colorati e sì, anche i giochi (ma questa è la parte che meno ci attrae).
Oggi, sempre al parco, abbiamo incontrato Claudio, un bimbo che ho sentito subito essere nelle mie corde.
Strano trovare un bimbo al parco in quelle primissime ore; è mattino e le scuole ormai sono tutte iniziate, i parchi silenziosi, come sanno esserlo solo d’autunno perché tutti si è in classe.
Claudi no; oggi della scuola non ne ha voluto saperne, o almeno così mi racconta suo padre. Ha preferito giocare all’aperto con un pallone da calcio che ha poi volentieri condiviso con noi.

Mi ha detto che non gli andava di andare a scuola perché la maestra in classe urla con i suoi compagni, e quando lei urla, lui si spaventa.
Sono rimasta silenziosa ad ascoltarlo.
Vale sempre la pena ascoltare i bambini e le emozioni che ci raccontano, perché ci dicono qualcosa che forse non riusciamo a vedere con gli occhi.
Ci sono bambini che non riescono ad esprimere pienamente ciò che in quel momento li turba, sopratutto se non sono stati abituati a farlo. Sono quei bambini che spesso vengono definiti timidi, introversi, quelli che Elaine Aron definisce “bambini altamente sensibili”.
Chi sono i bambini altamente sensibili?

“L’alta sensibilità è un tratto temperamentale innato a base genetica, piuttosto diffuso, sia tra gli umani che in altre specie animali.”
Le persone ( in generale)altamente sensibili hanno una soglia percettiva inferiore rispetto agli stimoli sensoriali, emotivi e sociali, per questo riescono a percepire e sentire in maniera più veloce e intensa ciò che arriva dall’ambiente.
I bambini che possiedono questi tratti hanno bisogno di adulti che riescano a sintonizzarsi con i loro bisogni, capaci di comprendere la loro caratteristica, di rassicurarli e di filtrare gli stimoli ambientali affinché non diventino caotici per i bambini stessi. Significa avere attenzione per suoni, luci, odori, sapori, tocchi.
Un ambiente caotico, con luci troppo intense, rumori forti, tensioni emotive, può creare molta difficoltà ad un bambino sensibile, destabilizzandolo.
E’ importante che gli adulti (genitori, e coloro che lavorano con i bambini) diventino consapevoli di queste caratteristiche per potersi attivare nel ricercare modalità e strategie in grado di rassicurare, contenere, supportare questi bambini nel loro percorso di crescita.
Forse, se la maestra di Claudio ne fosse stata consapevole, il suo piccolo alunno sarebbe stato lì in classe con lei quella mattina d’autunno.
