“Perché l’olio è verde?”

Questa, e infinite altre domande, infiniti e altri “perché”, rappresentano l’espressione

verbale a quella fase di sviluppo cognitivo nella quale emergono curiosità e interrogativi. Inizia, indicativamente, attorno ai due o tre anni, per divenire col tempo un fiume in piena di quesiti ai quali non sempre siamo in grado, noi genitori, di trovare risposta.

Il primo “perché” del mio bambino interessò il colore verde dell’olio. Un interrogativo che parve ammettere una facile replica, ma così non fu.

Ancora attorno ai cinque anni, nei bambini, spiegazioni razionali o intellettuali non sono di facile comprensione, e la regola della logica o della ragione è spesso insoddisfacente.

Seguono, dunque, fiumi di “perché”, fino a quando il bambino non avrà soddisfatto la propria curiosità, o riterrà adeguata una fra le molte risposte. Ecco che il genitore, o l’adulto in genere, abbisogna di quella chiarezza semplificativa che lo avvicini al bambino, restituendogli, ad esempio, un ulteriore quesito che lo aiuti ad attivare e accrescere la propria capacità di ragionamento.

“Perché l’olio è verde?”

“Tu sai da cosa è fatto l’olio?”

“Da cosa è fatto?”

“Da una spremuta di olive. E di che colore sono le olive?”

“VERDI!”

“Ecco; l’olio è verde perché è fatto con le olive.”

…. … “Perché le olive sono verdi?”. …

Il tuo bimbo ha già iniziato la fase dei “perché”? Qual è stato il “perché” più curioso? Scrivilo qui sui commenti.

Di Marianna Guerrazzi