Lo spannolinamento, a piccoli passi verso l’autonomia.

È giunto il momento di togliere il pannolino ci troviamo tra i 18 e i 28 mesi, i genitori fieri e motivati arrivano a questo giorno non privi di ansie e dubbi , sarà veramente pronto?si chiedono spesso.

Dubbi legittimi, essendo questo un momento della fase dello sviluppo del bambino molto delicato e determinante alla gestione della propria persona. Proprio per questo ci si interroga come adulti se si è veramente capaci di sostenerli.
Riuscirò ad accompagnarlo in questo momento di grande conquista verso l’autonomia ? 


( foto dal web) 

Nelle fasi di sviluppo del bambino intorno ai 12-14 mesi ha inizio un processo di mielinizzazione delle fibre nervose che prelude a quello del controllo sfinterico.  

Per mielinizzazione in medicina si intende la maturazione ultima del sistema nervoso centrale per una più veloce ed efficiente veicolazione dell’informazione. Il controllo sfinterico si acquisisce attraverso la comprensione da parte del bambino di ciò che succede nel proprio corpo e attraverso un esercizio ripetuto e costante dell’azione. 

Per quello che riguarda gli aspetti fisiologici dei bambini, noi adulti dovremmo essere degli attenti osservatori, mettendoci dalla parte del bambino.

Più gli diamo fiducia più la situazione sarà agevole. Diversamente quando l’adulto spinge, decidendo in autonomia i tempi del passaggio, senza considerare i segnali del bambino, crea in questi,resistenza. Gli aspetti fisiologici come il cibo e il controllo degli sfinteri, sono aspetti attraverso i quali il bambino ha pieno dominio del proprio corpo, può pertanto decidere se mangiare o no, defecare o meno.

È fondamentale la serenità dell’adulto di fronte a questo passaggio evolutivo. Più l’adulto,insiste, più il bambino ritarda e si oppone.

Fondamentale è osservare i segnali:

⁃ Linguaggio

⁃ Sviluppo autonomie ( vestirsi e svestirsi da solo)

⁃ Maturazione fisiologica del controllo degli sfinteri ( il bambino diventa maturo, inizia a percepire dei cambiamenti fisiologici, scoprendo una nuova sensazione corporea. Comunica che arriva la pipì o la cacca o subito dopo o subito prima)

⁃ Volontà e desiderio del bambino di crescere e diventare grande.

⁃ Dirada durante la giornata i momenti di pipì . Il pannolino non risulterà sempre pieno, sopratutto nel pisolino pomeridiano.

-Distingue pipì e cacca, conosce ed utilizza correttamente le parole corrispondenti;

-Avvisa l’adulto della necessità di espletare i propri bisogni.

Alcuni spunti di riflessione 

Importante e determinante per la serenità di tutti non attuare forzature ma seguire i tempi del bambino. Più insisto più il bambino resiste.

Essere il suo sostegno emotivo per aiutarlo a rinforzare emotivamente questa conquista. Predisporre un ambiente pensato, il vasino sin dai primi momenti, va tenuto in bagno,non davanti la tv, metterci accanto dei libri e sopratutto esserci per lui.

Per aiutare il bambino ad acquisire l’autonomia necessaria diamogli dei vestiti comodi, facili da sbottonare e sfilare. Meglio evitare quindi body, vestiti con chiusure sulla schiena o difficilmente raggiungibili dal bambino.

Preferite quindi vestiti elastici, morbidi, semplici da gestire e quando il vostro bambino manifesterà il bisogno di recarsi in bagno non sostituitevi a lui: dopo avergli mostrato le azioni da compiere per raggiungere il risultato finale lasciate che si spogli da solo, che si sieda e che rimanga seduto per tutto il tempo necessario, senza pressioni e senza fretta. 
Anche in questo caso le routine risultano essere fondamentali. Sottoporlo a continue domande sul andare al bagno potrebbe suscitare stress e ansia nel bambino. Piuttosto sosteniamolo abituandolo a recarsi in bagno prima e dopo momenti come il riposo o il pasto, prima e dopo essere usciti di casa, prima e dopo il nido.

Conclusione 

Non esiste una formula precostituita valida per tutti, ogni bambino ha la propria peculiarità ed è importante rispettarla senza forzature e grosse pretese, necessarie solo a noi e non a lui.

Sarà il bambino a suggerirci il momento giusto e a noi spetterà solo il compito di agevolare rispettando i suoi bisogni e sopratutto i suoi tempi.  

Se riteniamo dopo vari tentativi che il bambino non è ancora pronto sul piano emotivo, è giusto fare un passo indietro senza creare forzature che potrebbero rallentare l’intero processo.

Chi non comprende che insegnare a un bambino a mangiare, a lavarsi e vestirsi, è lavoro ben più lungo, difficile e paziente che non imboccarlo, vestirlo, lavarlo?