Lettone sì o lettone no? 


Chiunque genitore ad un certo punto della crescita del proprio figlio si è trovato di fronte al cruciale dilemma: “Lettone sì o lettone no?”. Già verso il settimo/ottavo mese, il bambino diventa ben consapevole del posto che occupa nel lettone e sarà molto più difficile, a partire da quel tempo, che dorma volentieri da solo in un proprio letto.

Il bambino crescendo prende fra i genitori un posto sempre maggiore, sentendo il dormire in mezzo a loro un suo pieno diritto D’altro canto non aiuta il bambino nello sviluppo delle sue prime indipendenze.

La natura ci suggerisce qualcosa di molto importante,come gli uccelli quando hanno messo le piume spingono i loro pulcini fuori dal nido o i mammiferi portano fuori dalla tana all’aperto i loro piccoli, così anche nella specie umana bisogna capire il momento opportuno per stabilire i reciproci spazi di vita.

 Proviamo a pensare allo sviluppo del bambino, osservandolo riceveremo una prima risposta per favorire il processo verso l’indipendenza. 

È molta diversa la situazione tra un bambino nutrito esclusivamente con latte materno e il bambino che, pochi mesi dopo, comincia a mangiare con il cucchiaio, bere da solo con un piccolo bicchiere, giocare con vivo interesse,aprire e chiudere uno sportello, lanciare un oggetto e riprenderlo e così via. Forse ha già i primi dentini e sta seduto con sicurezza, altri segnali di nuove indipendenze acquisite: “Non sono più un piccolissimo” sembra dire ed è in questo periodo che dovrebbe addormentarsi nel proprio lettino.

D’altronde, dormire nel lettone sembra un’abitudine innocua, che non porta con sé conseguenze nocive.

Ma il letto matrimoniale è un luogo proprio della coppia, dove si passano momenti di intimità, che possono venir meno nel momento in cui il bambino dorme con i genitori. Allo stesso tempo, spesso il sonno notturno può essere disturbato dalla presenza del bambino, soprattutto se fatica ad addormentarsi o si muove durante la notte.

Per i bambini, inoltre, andare a dormire rappresenta il momento di separarsi, l’abbandono totale, il momento più delicato, che spesso porta con sé sentimenti di ansia, paura , proprio per questo i bambini diventano così insistenti nel fare questa richiesta ai genitori, i quali spesso non riescono a non cedervi.

Sicuramente la cosa migliore da fare sarebbe quella di far prendere l’abitudine al bambino di addormentarsi nel suo lettino fin da piccolo, facendogli comprendere l’importanza di avere uno spazio tutto per sé ,magari dopo aver passato del tempo insieme prima di prendere sonno, coccole, una lettura sono sempre ben accette. 
Qualche strategia per intervenire concretamente

Come fare, dunque, se il bambino ha adottato questa abitudine e ora, che è più grandicello, si rifiuta di addormentarsi da solo? 

La soluzione non è certo espropriare , solitamente il padre del letto matrimoniale, rilegandolo in un lettino piccolo , a volte anche di un colore che poco gli si addice. 

Il primo aspetto molto importante è quello di spiegare al bambino, se è in un etá che può capire , la regola del dormire nel proprio letto. Deve essere trasmesso il messaggio che addormentarsi nella propria cameretta non è una punizione, ma è una buona abitudine, che deve diventare per il bambino qualcosa di positivo e gratificante.

Prima di addormentarsi può essere una buona pratica quella di leggere una storia insieme, cantare una filastrocca o passare un po’ di tempo con il proprio figlio, questa è una pratica adottabile sin da piccoli. E’ importante mantenere delle abitudini rispetto alle cose da fare prima di addormentarsi: mettersi il pigiama insieme, lavarsi i dentini e così via. In questo modo il bambino si abitua mentalmente all’idea che è il momento di andare a nanna.

Se dormire nel proprio letto è un incubo per il piccolo, rassicuratelo, con una lucina accesa o la porta aperta. In questo modo, mamma e papà possono sentire se ha bisogno e rassicurarlo al momento del bisogno.

E’ importante, inoltre, cercare di rendere questo luogo accogliente, 

Preparare l’ambiente insieme in modo che il bambino lo senta come uno spazio suo, un luogo rassicurante . 

Se il bambino dovesse svegliarsi, la cosa migliore è quella dirigersi nella sua stanza, prendendosi un po’ di tempo per stare ancora insieme, magari leggendo un’altra favola; è importante non cedere nella tentazione di accettare di farlo venire nel lettone. Spesso ci si dice che è “solo per questa volta”, ma il messaggio che viene trasmesso al bambino è che, insistendo, può ottenere di non dormire da solo, questa è una regola che va estesa a tutte le cose che il bambino insistentemente chiede durante la giornata , a volte si cede per sfinimento non per coerenza .

Che gli riesca facilmente, è tutto merito dei suoi che hanno saputo condurre le cose adagio, secondo i suoi modi e i suoi tempi. Ogni passaggio, a questa età, non può che avvenire lentamente, sapendo che, se effettuato tardi, oltre l’8 o 9 mese, potrà presentare difficoltà e richiederà maggiore lentezza.

Provate a guardare l’obiettivo a lungo termine. Riflettiamo su questi aspetti per prevenire alcune abitudini con buon senso e rispetto per il bambino. 

Buon Lavoro!!!