Il rapporto tra l’uomo e il cibo non è risolvibile con il semplice nesso
bisogna mangiare per vivere,cibarsi è molto più che un atto meccanico ,il soddisfacimento del bisogno di nutrimento racchiude aspetto di natura affettiva e relazionale. La prima relazione che si instaura tra il cucciolo dell’uomo ed il cibo avviene sempre dentro una stretta relazione tra la madre o il padre o chi se ne prende cura.
Il piacere di nutrimento nasce per il bambino tra le braccia della sua mamma, insieme all’odore del suo corpo ed al battito del suo cuore, è dunque uno dei momenti di massima realizzazione per la costruzione del legame tra la mamma ed il bambino poiché lo aiuta a rivivere l’esperienza fusionale, e nello stesso tempo, lo sostiene nella sua piccola autonomia, la prima base di sicurezza e protezione che il bambino riceve fuori dal grembo.
Quando il piccolo viene al mondo, il corpo del bambino si è distaccato dal corpo della madre, ma la sua mente no, è come se fosse ancora in quello stato ovattato e lì continuerà a formarsi fino alla nascita dell’Io che avverrà solo alla fine del primo anno di vita.
Per lui l’esperienza del mondo è l’esperienza della madre. La madre non è percepita distaccata da sé stesso né lui percepisce il suo corpo come proprio.
L’alimentazione rappresenta un momento di vita fondamentale .
Le sensazioni della fame, sete, freddo, dolore, essere bagnato. Queste sensazioni del corpo cominciano ad attivare l’inizio della formazione dell’io.
Come abbiamo prima affermato l’alimentazione assume un valore che va al di là del singolo concetto di nutrimento fisico. Infatti è nella prima relazione di nutrimento l’alimentazione assume connotazioni comunicative e simboliche.
Inizia con la figura di accudimento una complessa interazione basata sul soddisfacimento dei bisogni primari di soddisfacimento del piacere fisico ( sazietà ) anche del bisogno di nutrirsi e nutrire, soddisfacimento psichico ( calore, affetto ),ciò porterà alla formazione di una modalità interattiva denominata “relazione di attaccamento”. Veicolo di questa relazione è appunto il cibo.
I primi apprendimenti del bambino strutturano le basi di quelle che diverranno gli schemi per lo sviluppo dell’identità e della personalità, dunque si comprende l’importanza ed il valore del nutrimento nella relazione madre bambino.
Il nutrirsi è dunque il modo in cui il lattante ,il bambino poi entra in relazione con l’ambiente .
Atteggiamenti da evitare
Spesso un ambiente caotico diventa fonte di stress per il bambino e per la famiglia , il momento del pasto diviene così un incubo per tutti. Subentra nei genitori la paura del ” non mangerà “, un bambino sintonizzato con gli stati affettivi potrebbe percepire questa forma di sfiducia , di ansia e preoccupazione e di conseguenza non mangiare.
Lasciamo da parte inutili ansie e cerchiamo di utilizzare noi per primi atteggiamenti positivi nei confronti del cibo. Il non verbale racconta molto di più di ciò che diciamo, molto frequentemente gli adulti somministrano ai bambini pietanze che non sono di loro gradimento e con un sorriso quasi costruito continuano a ripetergli ” assaggia quanto è buono”, il bambino vede oltre ciò che diciamo, mai fare o dire ciò che per noi non è sopportabile .
Nutrirsi richiede calma, allattare al seno o al biberon richiede calma da parte della madre, sostegno e comprensione da chi gli sta attorno !
Abbandoniamo la tecnologia in quei momenti , ritrarre il bambino mentre si nutre è un atto irrispettoso ci distoglie da lui, focalizza il nostro sguardo e il nostro pensiero altrove . Dunque lo scambio , il calore, il contenimento vanno vissuti in totale assenza di stimoli esterni , l’unica cosa che va incrociata è lo sguardo del bambino !
Passare poi da alimenti liquidi a alimenti solidi richiede un ulteriore sforzo d’accettazione da parte del bambino che non sarà più sostenuto e accolto dalle braccia materne ma per nutrirsi affronterà il seggiolone che forse per la prima volta lo porrá distante dalla madre o dal padre .
La relazione assume un’altra connotazione, iniziano i primi passi verso l’autonomia .. L’amore per il cibo non passa più attraverso il corpo che nutre ma attraverso cosa offriamo al bambino e come lo nutriamo ..
Nutriamo il nostro bambino e il nostro senso d’efficacia dal momento in cui acquistiamo alla bottega le verdure per il suo brodo, un bambino pensato anche attraverso i sensi.