Viaggiare con i bambini

  

In vista delle brevi vacanze, abbiamo pensato fosse opportuno parlare di viaggi e bambini
Ci sarà fra voi chi avrà optato per un viaggio breve o all’avventura, chi ancora avrà pianificato nei minimi dettagli la partenza, la permanenza ed il ritorno; entrambi, siamo certi, avrete costruito parimenti il viaggio in funzione della presenza dei vostri amati bambini.
Spesso, la prima preoccupazione dei genitori, orienta la scelta su un luogo che sia considerato sicuro, a discapito delle personali predisposizioni e preferenze; che saranno state, ed in altri tempi, più spensierate se non addirittura estreme.

Ecco allora ritrovarsi oggi a consultare guide per villaggi ed hotel dalle “formule Family” come mai avremmo potuto immaginare prima. 

Dovremmo però tener presente che il viaggio, è conoscenza, è esperienza e lo si impara sin da piccoli.
Un viaggio, a differenza di un luogo collaudato e certo, fatto di ritmi scanditi e spigoli smussati, quale è l’ambiente familiare, mette i genitori di fronte ai propri limiti, quanto più spesso permette riemergano delle inaspettate risorse. 
Il viaggio in compagnia dei più piccoli è quindi una risorsa ancora, da tenere bene a mente.
Che dire di chi sceglie di smettere di viaggiare? 

La coppia che decide questo orientamento, aspetterà che il bambino cresca, motivando tale attesa con una sfilza di “no” accompagnati a nomi di mezzi di trasporto considerati, se non poco agevoli, addirittura inconciliabili; ovvero treni, aerei, auto. 

Questa attesa è però una chiara dichiarazione di rinuncia.

Comico, no!?

Abbiamo così, genitori immobili; in attesa, appunto, che il figlio divenga più grande, più autonomo, più gestibile, meno impegnativo.
Molti neo genitori credono non essere in grado di organizzare un viaggio coi loro piccoli, privando di fatto a sé stessi ed al bambino, una opportunità di movimento e nuove conoscenze ed interazioni.
I fattori limitanti o di spinta che entrano in campo nel momento in cui si vorrebbe iniziare a viaggiare con bambini sono essenzialmente di due tipi: quelli emotivi e quelli organizzativi .
Le paure dei neo genitori cercano risposte alle fatidiche domande:

“Se poi si ammala?” 

“Se non vuol più stare?” 

“Sarà troppo freddo?” 

“Troppo caldo?” 

Certo; è naturale porsi delle domande logiche ed elementari, ma sarebbe più opportuno limitarsi al razionale. 

Sapere forse che i bambini posseggono un buono spirito di adattamento che si fa forte della tranquillità che intuiscono nel genitore, può aiutare a pianificare una prima idea di viaggio senza troppi timori.
Per limitare le naturali ansie, è consigliabile seguire poche e semplici accortezze:
– Scegliere un luogo con condizioni igieniche e sanitarie nella norma.

– Capire prima quanto sarà facile reperire l’essenziale.

Sincerarsi su un possibile facile accesso alle strutture sanitarie.
Tutto il resto, che ci crediate o meno, conta davvero poco. 
Per organizzare un buon viaggio è importante partite da noi. 
Non potendo interrogare il bambino sulle proprie preferenze, bisognerà decidere innanzitutto una meta che stimoli l’adulto e lo renda felice. 

Il bambino lo sentirà, considererà tale sentimento di felicità come il giusto modo di approcciarsi al viaggio, sedimentandone per sempre il ricordo .
L’ansia e l’apprensione, generano paure ed insicurezze.
Una presenza costante, fisica e psicologica, quando è troppa in termini quantitativi e qualitativi, limita le libertà di esplorazione e scoperta ed il senso di autonomia anche in bambini molto piccoli.

L’avere scelto di viaggiare, avendo avuto l’accortezza di giungere ad una meta che garantisca poche semplici regole che ci pongano in sicurezza, potrà dare tali libertà ed autonomie al bambino che ne necessita. 

Negli U.S.A, la presenza costante del genitore che vigila, valuta, limita, viene definita “helicopter parenting”. 

Helicopter Parenting è usato quale termine peggiorativo da decenni per descrivere quei genitori che, come elicotteri, ronzano perennemente sopra la testa e la vita dei propri figli.
Dunque; così come è importante in ogni altro momento dello sviluppo del bambino riconoscere i propri limiti, facendo in modo che questi non influenzino negativamente la sua crescita, cercare in questo caso la soluzione migliore, rendendo così e con molta probabilità, la vita più facile a tutti i membri della famiglia.
Scegliere tra i viaggi che più corrispondono al nostro momento ed a quello del periodo di crescita del bambino è probabilmente la scelta vincente, rinunciare a viaggiare no.
Genitori che necessitano di un momento di solo relax, potrebbero affidarsi, sicuramente, a soluzioni, proposte dalle molte strutture in giro per il mondo che considerano la famiglia ed il bambino la principale risorsa.

Genitori con spirito avventuriero si affidino ad un viaggio naturalistico, itinerante, da zaino in spalla, approcciandosi a questo nella maniera che fa la differenza, ovvero la serena consapevolezza che ogni cosa è possibile. 
Vi lascio con questa frase augurandovi buon viaggio:

ll modo migliore per cercare di capire il mondo, è vederlo dal maggior numero possibile di angolazioni.

(Ari Kiev)

2 pensieri riguardo “Viaggiare con i bambini

  1. I bambini a cui si insegna il valore della scoperta e dell’esplorazione saranno sicuramente bambini più attenti, più critici e più autonomi oltre che più felici! Cosa c’è di più bello di un viaggio con chi si vuole bene? Ancora brava Marianna!!! 🙂

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